Questa è una piccola guida per viaggiatori che hanno deciso di andare in Russia, in particolare a Mosca e a San Pietroburgo, da soli, e quindi senza interpreti, guide turistiche o gruppi-vacanza.
Ma è anche rivolta a chi ha voglia di viaggiare solo con la mente, tuffandosi in una cultura grandiosa come quella russa.È una guida sentimentale, ma anche pratica, perché offre diversi consigli su come prepararsi prima di partire e come affrontare i problemi che potrebbero presentarsi durante il viaggio, senza però seguire alcuna logica turistica, ripercorrendo le mete e le esperienze dei vagabondaggi dell’autore alla ricerca del byt, la vita quotidiana russa.
Un tentativo, quindi, di comprendere lo spirito di un Paese assumendo il ritmo della sua vita quotidiana, senza dimenticare mai storia e cultura di cui è intrisa.
Ecco perché ad accompagnare il lettore in questo viaggio – incontro tra reportage, diario e saggio – non possono mancare i grandi scrittori russi, da Puškin a Dovlatov passando per Dostoevskij, ma anche gli artisti, i filosofi, gli zar, gli anarchici e i rivoluzionari.
L’autore
Stefano Scrima. Scrittore e filosofo, si è formato tra Bologna, Barcellona, Madrid e Roma. Fra i suoi difetti c’è che non riesce a elaborare le emozioni di un grande viaggio se non attraverso la penna. Ecco le ragioni di questo libro e anche del precedente Santiago e nuvole. Le fantasticherie di un pellegrino solitario (Ediciclo, 2018). Fra i suoi altri libri: L’arte di sfasciare le chitarre. Rock e filosofia (Arcana, 2021); L’arte di disobbedire raccontata dal diavolo (Colonnese, 2020); Vani tentativi di vendere l’anima al diavolo (Ortica, 2020) e diverse altre pubblicazioni per Castelvecchi, Il Melangolo, Stampa Alternativa.
Riccardo –
Ho letto il libro tutto di in fiato, è scritto veramente molto bene e ha fatto nascere in me un desiderio profondo di fare un viaggio in Russia ma non solo, la mia prossima lettura sarà orientata sicuramente su un grande romanzo russo tra quelli citati nel libro (la prossima settimana ordino – poema ferroviario).
Mi piace molto la narrazione nella dimensione del viaggio dove l’autore racconta le sue esperienze intramezzate da estratti dei grandi romanzi russi e poi ci sono tante curiosità, aneddoti e poi ancora l’idea di inserire le mappe alla fine dei capitoli, la trovo una bellissima idea.
Diciamoci la verità, con l’avvento degli smartphone la classiche guide di viaggio risultano didascaliche, obsolete e quindi quasi del tutto inutili.